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Piede sul pedale, mano sulla tastiera: l’«ufficio mobile» va a 200 all’ora

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Blogger, giornalisti, esperti di nuove tecnologie, pr. Ma anche manager, account, programmatori: oggi più che mai la parola d’ordine è essere connessi. Incessantemente. Ma soprattutto ovunque. Dopotutto, da quando gli strumenti per andare in rete sono diventati sempre più portatili l’obbligo di navigare (e di lavorare) non ci molla mai. C’è da aggiornare il blog; da tenere d’occhio Twitter; da spedire una mail. Mansioni che oramai possiamo fare dappertutto. Non per forza dobbiamo star seduti davanti allo schermo del pc in ufficio o tra le quattro mura di casa.

La diffusione dei moderni strumenti tecnologici di comunicazione (smartphone, email, computer portatili) ha modificato sostanzialmente la percezione del tempo e dello spazio di lavoro. È indebolito il concetto stesso di «orario di lavoro» (inizio – pausa – fine) essendo spesso possibile completare un lavoro da casa, in metró o persino in auto.

In auto? Sì, perchè la necessità di essere sempre online ha ormai raggiunto livelli maniacali. L’esempio più estremo arriva infatti dalla Germania. E sta facendo discutere parecchio. La foto scattata dalla polizia stradale di Saarbrücken è emblematica. Un automobilista è stato fermato nei giorni scorsi su un’autostrada del Saarland. «Eccesso di velocità», l’infrazione constatata. Tuttavia, la scoperta fatta dai poliziotti nell’abitacolo ha quasi dell’inverosimile. Sul sedile del passeggero il frenetico guidatore aveva installato un vero e proprio ufficio mobile. Perfettamente funzionante e completo di tutto.

Su un piccolo ripiano aveva montato ogni genere di dispositivo: un computer portatile, una stampante, un convertitore di tensione. Non basta: al parabrezza della vettura erano appesi due cellulari, un sistema di navigazione e un ricevitore Gps.

Insomma, un collegamento in contemporanea a ogni diavoleria elettronica. Al momento del controllo, tutti i dispositivi erano accesi, ha fatto sapere la polizia. Il 35enne di Baden-Württemberg, un impiegato del settore tecnologico, non ha compreso inizialmente il turbamento delle forze dell’ordine di fronte a quell’ufficio fai-da-te su quattro ruote. L’uomo stava andando di fretta a un appuntamento e quelle apparecchiature all’interno dell’abitacolo per lui erano indispensabili. Multitasking estremo? Dato che i poliziotti non hanno potuto dimostrare l’uso effettivo dei dispositivi, l’automobilista se l’è cavata con una multa per eccesso di velocità e una per il «carico impropriamente fissato».


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